mercoledì 3 novembre 2010

IL CIOCCOLATO D’ITALIA

Nocciole, castagne, mandorle e miele sono sempre stati parte integrante della cucina italiana. Non è quindi una grande sorpresa vedere che agli italiani piace il loro cioccolato dolce e alla nocciola. Amano anche il cioccolato di piccole dimensioni, semplice, spesso venduto in porzioni singole, pratiche per una dose veloce, nel caso in cui se ne dovesse avvertire l’esigenza.
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I cioccolatini napoletani, che assomigliano esattamente alle barrette di cioccolato in miniatura, con il loro singolo involucro sono conosciuti in tutta Europa. Gli italiani sono cioccolatieri creativi e sono bravissimi anche nella presentazione; la confezione italiana è sempre favolosa, sia che il design sia una decorazione tradizionale o una creazione minimalista degli anni 90.
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La Caffarel a Torino è uno dei cioccolatieri più antichi d’Italia. Avviata nel 1826, l’azienda acquistò la macchina per produrre cioccolato progettata da Bozzelli, ingegnere genovese, e divenne così il pioniere che spianò la strada all’industrializzazione. Nel 1865 la Caffarel sviluppò la confezione italiana preferita, il “gianduia”, un saporito rettangolo di impasto al cioccolato e nocciole, subito riconoscibile per la sua forma. Oggi la maggior parte dei cioccolatieri d’Italia produce la propria versione speciale di “gianduia” utilizzando ricette gelosamente conservate. Vi è una magnifica versione di misura gigante, il “gran gianduia” e una versione in miniatura, i “gianduiotti”.
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Una vecchia cultura di pasticceria è presente nel sud italiano e fu proprio qui, nel Salento –tacco d’Italia- che Maglio aprì la sua industria nel 1875. L’azienda passò da padre a figlio e ora è gestita dai fratelli. La gamma della Maglio si basa su cioccolatini fondenti bombati con ripieni ispiratori, inclusi i kumquat secchi, le pesche, le pere e le arance al liquore, i datteri e le prugne ripiene di marzapane e i fichi ricoperti di buccia di limone ripiene con una mandorla.
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Fondata nel 1796 la Majani a Bologna è uno dei cioccolatieri italiani più creativi. Le loro specialità sono le scorze, dei bastoncini di cioccolato deliziosamente fondente preparati con la stessa antica ricetta e il “Cremino Fiat”, lanciato nel 1911 come trovata pubblicitaria per festeggiare l’automobile Fiat Tipo 4. L’automobile è oramai fuori produzione ma il “Cremino Fiat” decisamente no. Questi favolosi cioccolatini in miniatura sono preparati con 4 tipi diversi di cioccolato a strati, simile ad una di quelle caramelle assortite alla liquirizia a strisce.
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La Perugina, con sede nella città medievale di Perugina, fu avviata nel 1907 da Francesco Buitoni, un discendente della famiglia che produce pasta. Dalle umili origini quando produceva mandorle zuccherate, la Perugina è oggi uno dei cioccolatieri italiani più grandi. Il marchio più famoso di tutta la gamma sono i Baci, lanciati nel 1922 e ancora molto venduti. Gli innamorati ancora si divertono a scoprire i messaggi romantici nascosti nell’involucro.
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La Peyrano, un esclusivo cioccolatiere di Torino, è quasi unica nel macinare i propri semi di cacao, molti pochi cioccolatieri lo fanno. I cioccolatini sono eccellenti, soprattutto il loro gianduia. La Peyrano vende anche il “Bicerin”, un impasto molto raro di cioccolato amaro, cacao, nocciole e miele, utilizzato per addolcire il caffè.
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