venerdì 8 ottobre 2010

IL CACAO ALLE PRIMISSIME ORIGINI

Le origini del cioccolato sono radicate nella preistoria del Nuovo Mondo nel misterioso regno degli Olmechi e dei Maya.

Queste vecchie civiltà, che hanno vissuto nel cuore dell’America centrale equatoriale, sono le responsabili della coltivazione dell’albero da cui è estratto il cioccolato.

Olmechi
Tremila anni fa, una delle prime civiltà, gli Olmechi appunto, occupò un’area delle foreste tropicali a sud di Veracruz sul Golfo del Messico. Molti storici sono sicuri che la prima popolazione a coltivare l’albero sia stata la civiltà degli Olmechi, e non degli Aztechi, come si pensa comunemente. Considerata l’esigenza dell’albero di cacao di condizioni d’ombra, l’umidità e il caldo di quelle terre erano ideali. I linguisti moderni hanno cercato di ricostruire il vecchio vocabolario degli Olmechi, scoprendo la parola “cacao”.

Maya
Molti secoli dopo la fine degli Olmechi, intorno al IV sec d. C., i Maya si insediarono in una vasta area a sud dell’attuale Messico, che si estendeva dallo Yucatan alla costa pacifica del Guatemala. I Maya credevano che l’albero appartenesse agli dei e che i baccelli cresciuti dal tronco fossero un’offerta degli dei all’uomo. Nei muri sacri degli straordinari palazzi che questa civiltà costruì, venivano rappresentati i baccelli, simbolo di vita e fertilità.
Come “popolo del libro” inventarono anche un sistema di geroglifici, scritti su fogli di carta secca, nei quali vi si riferivano spesso al cacao.
I Maya sono stati anche gli inventori di un infuso amaro preparato con i semi di cacao. La bevanda era apprezzata specialmente dal re e dai nobili e veniva usato per solennizzare riti sacri.
Altra dimostrazione di quanto fosse importante il cacao per i Maya, erano i vasi, tutti dipinti con raffigurazioni del cacao, venivano talvolta usati anche per bere la bevanda.

Toltechi e Aztechi
Dopo la caduta dell’ impero Maya nel 900 d. C., i Toltechi si insediarono nel territorio Maya. Si credeva che il re Quetzalcoatl fosse il dio dell’aria, la cui missione era portare i semi di cacao dall’Eden all’uomo. A causa delle rivolte politiche però, il re fuggì nello Yucatan. A seguito di un malessere, si decise a bere una pozione miracolosa che ebbe l’effetto opposto e lo fece impazzire. Il re dichiarò quindi che quando fosse guarito, sarebbe tornato nella sua terra. Le leggenda di questo esilio divenne parte della mitologia azteca e gli astrologi predissero che nel 1519 un re bianco sarebbe tornato a liberare il popolo e riprendersi la terra. Questa credenza influenzò il futuro del Nuovo Mondo.

E ancora…
Linneo, un botanico svedese del XVIII sec, inventò il sistema binominale di classificazione degli essere viventi e diede il nome “theobroma cacao” all’albero, che significava “bevanda degli dei”, dal greco “theos” (dio) e “broma” (bevanda). Linneo sosteneva che l’albero dovesse meritare un nome che riflettesse la credenza Maya, secondo cui il theobroma cacao apparteneva agli dei.
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