venerdì 8 ottobre 2010

IL CIOCCOLATO TRA PUBBLICITA’ E SENTIMENTI

Il cioccolato è stato a lungo associato alla passione e la sua reputazione di afrodisiaco può essere rintracciata all’epoca di Aztechi e conquistadores spagnoli.

L’imperatore Montezuma prima di ritirarsi nel suo harem, faceva largo uso di bottiglie di cioccolata, ma osservatori di tutto il mondo sottolineano che quest’idea del cioccolato come stimolante sessuale, fosse solo un’ossessione spagnola per cui non vi erano fondamenta.

Nell’Europa del XVIII sec il cioccolato comparve ma venne accettato con un entusiasmo differente. Casanova credeva che il cioccolato caldo fosse l’elisir dell’amore e lo beveva al posto dello champagne.
Anche dopo che il cioccolato divenne largamente accettato come bevanda nutriente, in molti lo vedevano ancora come violento infiammatore di passioni, che doveva essere vietato ai monaci.
Una ricerca contemporanea suggerisce che il cioccolato non contiene sostanze di natura direttamente afrodisiaca ma la pubblicità moderna associa chiaramente il cioccolato alla sensualità e alla sessualità.

Eccezione fatta per i prodotti “macho” utilizzati come sani snack rivitalizzanti ed energizzanti, il cioccolato è sempre rappresentato come un’indulgenza spinta, comparendo anche in scene con allusioni sessuali.

La pubblicità rappresenta anche un solido pregiudizio etichettando le donne come maggiori consumatrici di cioccolata. L’ associazione tra donne, cioccolato e sensualità è stata rafforzata anche dal cinema. Un’immagine comune degli anni ’30 era la bionda femme fatale, sdraiata sul letto tra lenzuola di raso, che godeva di una sontuosa scatola di cioccolatini.

L’associazione con l’amore e la crescita è stata sfruttata anche dai produttori. Le confezioni dei dolci riportavano scene domestiche di madri in cucina, bambinaie che davano la merenda ai bambini. Il cioccolato svolge un ruolo importantissimo nell’infanzia dei bambini….si basti pensare alle uova di Pasqua, i regali “coccolatosi” del Natale o per qualsiasi altra ricorrenza.
Confermato dal fatto che molti di noi amano il cioccolato sin dalla giovane età, non meraviglia poi che lo portiamo con ardore, dentro di noi, per tutta la vita.
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